Sommario
La sospensione del Piano Bici: un colpo duro per il settore bici in Francia
Un piano ambizioso messo in difficoltà
L’interruzione del Piano Bici in Francia non si traduce solo nella soppressione di nuove piste ciclabili o nella fine degli aiuti finanziari per l’acquisto di biciclette, ma rappresenta anche un duro colpo per le aziende del settore. Questo piano ambizioso, lanciato su iniziativa di Elisabeth Borne con un finanziamento previsto di 2 miliardi di euro fino al 2027, è stato eliminato dal bilancio nazionale per il 2025 a fronte di necessità di equilibrio di bilancio. Rimangono solo 100 milioni di euro per onorare impegni precedenti, secondo il ministro dei Trasporti, François Durovray, lasciando molti nuovi progetti senza finanziamenti.
Appelli alla mobilitazione
In reazione, diverse collettività locali hanno unito le loro voci in una lettera aperta per chiedere al governo di mantenere questo piano considerato cruciale. I rappresentanti dell’industria della bicicletta, attraverso France Vélo, hanno anche espresso la loro preoccupazione, indicando le conseguenze economiche disastrose di una tale decisione. Il settore bici, che coinvolge 50.000 posti di lavoro, è essenziale per l’economia locale e la transizione ecologica, soprattutto attraverso il turismo sostenibile.
Impatto economico e industriale
L’industria della bicicletta aveva iniziato a rinascere in Francia, incoraggiata da questi investimenti favorevoli alla salute, all’ambiente e all’economia. L’interruzione del Piano Bici, che mette in pericolo 50.000 posti di lavoro legati a questa industria fiorente, è incomprensibile alla luce degli impegni presi nel giugno 2024 da sei ministri per sostenere progetti ambiziosi in questo settore. Il settore teme ora che l’assenza di finanziamenti statali spinga anche le collettività a rinunciare ai loro progetti infrastrutturali, vanificando così le promesse europee di sviluppo della bicicletta. France Vélo chiede al governo di rinnovare il suo sostegno alle mobilità attive, sottolineando l’urgenza di agire per non compromettere questo futuro.
Sicurezza stradale e tensioni
Parallelamente, la questione della sicurezza dei ciclisti rimane cruciale. A seguito della tragica morte del giovane Paul Varry a Parigi e in un contesto crescente di tensioni tra utenti della strada, il ministro François Durovray ha lanciato una missione dedicata per affrontare questa problematica. Un’iniziativa che appare paradossale mentre le infrastrutture necessarie per la sicurezza dei ciclisti rischiano di essere frenate dall’inattività dei finanziamenti. È incoraggiata la partecipazione cittadina per contribuire a questa riflessione e per favorire un approccio più sicuro agli spostamenti in bicicletta.